Il risarcimento alla Libia, un affare della storia

di Giorgio Bocca 

Del 23 novembre 2007 da Il Venerdì di Repubblica

Come annunciato dal ministro degli Esteri Massimo D'Alema, il governo ha raggiunto un accordo di massima con la Libia: l'Italia pagherà il «risarcimento» dei danni per l'occupazione fascista. In realtà il negoziato non è ancora concluso. Ma il punto è che, storicamente, questo regalo non avrebbe alcun fondamento. Nella storia, le invasioni e le occupazioni sono fatti naturali, cataclismi naturali che si impongono o si sopportano senza possibilità di rivendicare alcun diritto a riparazioni. La Parigi napoleonica ostenta tutti i tesori rapinati nelle altre nazioni. La Londra imperiale celebra tutte le sue conquiste e nessuno pensa a riparazioni da parte dei paesi vinti. 
La Libia venne occupata dagli italiani quando era una colonia turca, ma a chiedere il risarcimento è un governo arabo che dell'Impero ottomano era una pro vincia. Il tentativo di chiedere dei risarcimenti alla storia nasconde regolarmente degli affari che poco o nulla hanno a che vedere con la giustizia. Muammar Gheddafi chiede da anni all'Italia, come risarcimento per l'ingiusta occupazione, una autostrada litoranea che secondo alcuni costerebbe sei miliardi di euro e secondo altri meno della metà. Comunque il risarcimento storico è la copertura di rapporti economici più recenti e concreti: l'Eni ha avuto il rinnovo per i prossimi venticinque anni delle concessioni per l'estrazione del petrolio e del gas. E infatti sarà l'Eni a farsi carico del progetto per la costruenda autostrada. Il conto dei danni storici per cui chiedere risarcimenti è quasi impossibile nel gioco delle complicità fra gli Stati. L'occupazione nazista dell'Italia è certamente costata carissima, solo il patrimonio bovino si ridusse quasi della metà e le spese dell' occupante pagate dalla Banca d'Italia significarono la svalutazione della nostra lira. Ma a chi attribuire la responsabilità degli eventi? Alla prepotenza nazista o all'alleanza con il nazismo voluta da un legittimo governo italiano? 
Nel contenzioso attuale fra la Libia di Gheddafi e la Repubblica italiana c'è molto di incommensurabile in termini di prezzi da pagare. La privazione dell'indipendenza fu o non fu compensata da un fiume di miliardi che l'Italia investì senza ricavarne alcun vantaggio? E fu o non fu un grosso risarcimento l'abbandono forzato dei coloni che erano andati in Libia e vi avevano compiuto una patetica colonizzazione contadina? Va bene che l'Italia conservi con la Libia delle buone relazioni, ma i «risarcimenti» storici in realtà sono affari. 

 

 

 

 

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