Lockerbie, la Libia fa mea culpa

Del 29 aprile 2012 da Il Nuovo

IL CAIRO – Responsabilità civile nell’affare Lockerbie. La Libia fa il mea culpa e ammette, per voce del ministro degli esteri Abdel Rahman Shalgham, che "ha accettato di assumersi la responsabilità civile per le azioni dei suoi funzionari nell'affare Lockerbie", sulla base degli accordi raggiunti a Londra nel marzo scorso tra responsabili libici, americani e britannici.

Si tratta, di fatto, del primo annuncio ufficiale del governo libico a proposito di proprie responsabilità nell'affare Lockerbie. Fino ad ora alle notizie su trattative svoltesi per compensazioni alle famiglie delle 270 vittime provocate il 21 dicembre 1988 dall'esplosione nel cielo della cittadina scozzese di Lockerbie di un aereo di linea Panam, il governo aveva sempre reagito dichiarando che si trattava di negoziati privati svolti a titolo personale da alcuni uomini d'affari libici ed aveva escluso propri coinvolgimenti.

I negoziati erano stati condotti da responsabili libici, americani e britannici e si erano conclusi a Londra in marzo scorso, con l'accettazione da parte libica del pagamento di una somma complessiva di 2,7 miliardi di dollari (10 milioni di dollari per ciascuna vittima). Nel 2001 il tribunale internazionale dell'Aja aveva condannato all' ergastolo un agente dei servizi segreti libici, Abdel Basset Ali Megrahi, come responsabile dell'attentato, mentre ne aveva assolto un altro, anch'egli libico processato per lo stesso crimine, Al Amin Khalifa Fhima.

 

 

 

 

 

 

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