Tangheroni: "Devono rispettare i diritti umani"

Del 22 luglio 2003 da L' Opinione

"E' inconcepibile che dopo trent'anni i profughi italiani della Libia non abbiano ancora ricevuto alcuna risposta, a questo s'aggiunge che le aziende italiane che hanno operato in Libia dal '70 non riscono ancora a rientrare dei propri crediti": così Patrizia Paoletti Tangheroni (deputato di Forza Italia e membro della commissione Esteri) commenta l'annosa vicenda italo-libica. "Necessitano regole chiare con la Libia, con Cuba, con la Cina - esclama il deputato - è inconcepibile che in paesi del terzo e quarto mondo vi siano italiani reclusi da decenni, e che non si riesca a farli rimpatriare. Credo che ci sia materia per più d'una battaglia - spiega Patrizia Paoletti Tangheroni - il problema va considerato alla luce di quanto ha detto Emma Bonino, manca il rispetto dei diritti umani: vanno reimpostati i rapporti commerciali con le nazioni che operano schiavismo e forme ricattatorie. Non dimentichiamo che si tratta di nazioni rette dalla furbizia dei tiranni, che prima hanno sputato sull'Italia ed ora diventano nostri partner. Va imposto il rispetto dei diritti umani. Sono favorevole alla competitività economica - spiega il deputato - ma bisognerebbe prevedere sull'etichetta d'ogni prodotto uno spazio con didascalia del tipo 'confezionato in paese poco democratico', 'in regime di schiavitù', 'consumando soprusi verso il genere umano'. Il discorso dei diritti umani va affrontato nei contenuti - conclude il parlamentare azzurro - la nostra economia non va svenduta, non si possono fare accordi con paesi extracomunitari senza fare salvi i diritti".

 

 

 

 

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