Gheddafi Jr vola da Cragnotti

dall' inviato Stefano Chioffi

Del 5 ottobre 2002 da Corriere dello Sport

FORMELLO - La Lazio è entrata nei pensieri di Gheddafi junior. Il figlio del leader libico è atterrato ieri mattina su uno dei campi di allenamento del centro sportivo di Formello: ha incontrato il presidente Cragnotti, ha scherzato con Mancini, ha salutato la squadra, trascorrendo due ore in compagnia della Lazio. Una visita di cortesia che potrebbe trasformarsi presto in un'alleanza finanziaria tra Sergio Cragnotti e Al-Saadi Gheddafi, laureato in ingegneria giocatore della nazionale libica e azionista della Juventus. Concreta l'ipotesi di un rapporto di collaborazione, di un coinvolgimento nella Lazio come socio di minoranza di Gheddafi junior o di un suo rappresentante. "Sono tifoso della Juventus e presto entrerò nel consiglio d'amministrazione del club bianconero, ma sono amico della Lazio da dodici anni", ha detto Al-Saadi, una passione infinita per il calcio, centrocampista avanzato dell'Al Ittihad, la squadra più importante di Tripoli, allenata fino a poco tempo fa da Cuccureddu. Si è fermato a Formello dalle 11 alle 13. Appena sceso dall'elicottero, è stato accolto dal direttore generale Massimo Cragnotti, che l'ha accompagnato subito nella club house, dove il figlio del Colonnello è intrattenuto con Sergio Cragnotti. Ha visitato il centro sportivo, si è fermato a parlare con i giocatori. "Sono qui per imparare, per migliorare. In futuro potrei cercare di portare qualche giocatore di Juventus e Lazio in Libia. Il nostro calcio vuole emergere, vuole svilupparsi. E per compiere progressi deve confrontarsi con le realtà più importanti", ha dichiarato Gheddafi junior, ventisette anni davanti alle telecamere di Rai Sport. Lungo il colloquio avuto con il presidente Cragnotti, che gli ha illustrato le nuove strategie della sua società in campo sportivo e finanziario. Il proprietario della Lazio ha deciso di suddividere il club romano in quattro strutture distinte: marketing, diritti televisivi, settore immobiliare e attività calcistica. Una suddivisione mirata ad agevolare l'ingresso di forze fresche, di azionisti di minoranza pronti a sposare il progetto della Lazio, che sotto la guida di Sergio Cragnotti ha festeggiato - dal '98 al 2000 - uno scudetto e sei coppe. Per quanto riguarda la possibile costruzione di uno stadio di proprietà della Lazio, oppure nell'ottica di una privatizzazione dell'Olimpico, Cragnotti ha già ricevuto parecchi segnali positivi, trovando nell'imprenditore Ligresti uno dei suoi partner. Gheddafi junior è rimasto incantato dalla bellezza, dall'efficienza, del centro sportivo di Formello. Dalla ricchezza delle sue strutture, dai macchinari all'avanguardia presenti in palestra. "Abbiamo studiato la possibilità di organizzare qualche amichevole, il mio obiettivo è quello di far crescere il calcio del mio Paese. In questi anni abbiamo avuto la possibilità di lavorare con tecnici italiani ed in futuro potremmo anche acquistare alcuni giocatori che militano nel vostro campionato", ha aggiunto il figlio del leader libico Muhammar, al termine del vertice con Sergio Cragnotti. Al-Saadi Gheddafi, che ha rilevato con suo padre il 7% della Juventus, ha assistito a una parte dell'allenamento della squadra biancoceleste, che era rientrata a notte fonda dalla trasferta di Coppa Uefa in Grecia, a Xanthi. Nei piani di Gheddafi junior c'è anche la ferma intenzione di candidare la Libia all'organizzazione del mondiale di calcio del 2010. L'ingegnere ha parlato poi con Mancini, che l'ha invitato ad allenarsi con la Lazio per qualche giorno a Formello. "Qui sei il benvenuto", gli ha detto l'ex artista del calcio. Parole di simpatia che sono state accolte con orgoglio da Gheddafi junior, attratto dalla possibilità di stringere un'alleanza economico-finanziaria con la Lazio. Un piano che potrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi. Gheddafi, prima di risalire sull'elicottero, si è confrontato anche con alcuni calciatori, s cominciare da Mihajlovic, che l'ingegnere libico ha sempre tenuto in grande considerazione per la sua abilità sui calci piazzati. Il presidente Cragnotti ha avallato la prospettiva di organizzare amichevoli con la Libia e con l'Al Ittihad, la squadra in cui milita Al-Saadi Gheddafi, mentre Mancini ha salutato il figlio del Colonnello ricordandogli che le porte della Lazio saranno sempre aperte per lui. "Ti aspettiamo per allenarci insieme". Soddisfatto della visita di Gheddafi junior anche Cragnotti. "E' sempre un piacere ricevere l'ingegnere nella casa della Lazio", ha commentato poco prima di lasciare il centro sportivo di Formello e di tornare negli uffici della Cirio in via Valenzani, a Roma. Il finanziere ha rimarcato, durante il colloquio, la brillante partenza della Lazio in questa stagione, nonostante le cessioni di Nesta e Crespo: la bella prova con il Milan e la qualificazione al secondo turno della Coppa Uefa hanno moltiplicato le sue ambizioni. Cragnotti, con l'aiuto di Mancini, conta di riportare la Lazio in Champions League e di arrivare in fondo nella corsa alla Coppa Uefa ed alla Coppa Italia. "Sono felice che si sia creato entusiasmo intorno alla squadra. Qualcuno non credeva nel nostro progetto, almeno dopo le partenza di Nesta e Crespo. La Lazio sta dimostrando che si possono ottenere buoni risultati anche senza grandi campioni".

 

 

 

 

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