Commissione Italia-Libia per chiudere i conti

Del 10 aprile 2007 da Avvenire

Italia e Libia potrebbero istituire una commissione mista che, sotto la responsabilità dei due ministri degli Esteri, esamini le questioni aperte tra i due Paesi nell'ambito del processo di normalizzazione delle relazioni bilaterali, piuttosto travagliate per i trascorsi storici del colonialismo fascista in Nordafrica. È quanto si è appreso ieri dalla Farnesina, riguardo all'incontro avvenuto in Libia nella sera di Pasqua tra il ministro egli Esteri Massimo D'Alema e il leader libico Muammar Gheddafì. Tra gli argomenti di cui si è discusso c'è la costruzione di un'autostrada in Libia, più volte chiesta dal governo nordafricano. L'Italia si impegna anche a «sostenere i legami» tra Unione europea e Unione africana in vista del quarto summit euroafricano che si terrà in Portogallo. Ma il frutto politico dell'incontro potrebbe davvero essere la commissione, il cui compito sarebbe dare piena attuazione alle disposizioni contenute nel «Documento congiunto italo-libico», firmato dall'allora titolare della Farnesina Lamberto Dini e dall'omologo libico Ornar Mustafa El Muntasser. L'incontro di domenica, avvenuto durante una visita informale di D'Alema in Libia, è stato organizzato, secondo la Farnesina «per chiudere definitivamente la pagine del colonialismo».Tra i gesti di riparazione chiesti da Gheddafì c'è la costruzione di un tratto autostradale di 1.700 chilometri nel deserto, da Ras Jdeir ad Assaloum. All'ipotesi di realizzazione dell'opera, che verrebbe a costare tre miliardi di euro, aveva dato il via libera nel marzo dell'anno scorso il premier Silvio Berlusconi. Le relazioni tra i due Paesi, dopo decenni di forti contrasti, erano riprese nel 1978 con una visita del presidente del Consiglio Giulio Andreotti. Anche D'Alema da capo del Governo aveva incontrato Gheddafì nel 1999, primo leader occidentale, dopo le sanzioni cui la Libia era stata sottoposta dall'Onu per la vicenda Lockerbie. Poi la paziente opera di mediazione era proseguita nel novembre del 2000. La Libia rappresenta, infatti, un partner strategico per l'Italia, sia per quanto riguarda gli approvvigionamenti petroliferi, sia per il ruolo che Tripoli gioca nei flussi migratori verso le coste italiane.

 

 

 

Galleria Immagini
Decennale AIRIL

Contatti

Sede Legale

Via Sistina, 121 - 00187 - Roma
(c/o DayOffice)

tel: 06-47818521 - fax: 06-47818444
email: presidenza@airil.it