Accontentato Gheddafi: la strada compenso per il colonialismo

Del 1 aprile 2006 da La Repubblica

L'autostrada litoranea che attraversa la Libia, collegandola ai vicini Egitto e Tunisia si farà e a pagarne il conto sarà il governo italiano come risarcimento per i danni inflitti alla popolazione libica durante il periodo coloniale. Il sì di Roma alla richiesta che da tempo Muammar Gheddafi avanza è arrivato ieri durante per bocca di Silvio Berlusconi. «Credo che quest'opera si possa fare e credo che a questo punto si debba fare - ha spiegato il presidente del Consiglio - se vogliamo continuare ad avere rapporti con la Libia che è tra i nostri principali fornitori di energia è necessario cominciare a costruire questa autostrada anche se il costo è elevatissimo». La costruzione dell'autostrada litoranea era una delle possibilità prese in considerazione dal governo italiano e quello libico per chiudere i contenziosi fra i due paesi: le tensioni risalgono all'occupazione da parte italiana della Libia prima e alla rivalsa di Tripoli sui cittadini italiani residenti in Libia poi. L'argomento della strada era tornato d'attualità il mese scorso, dopo gli scontri presso il consolato italiano di Bengasi dove erano morte quattordici persone. Parlando dopo quegli avvenimenti Gheddafi aveva ribadito che solo la costruzione da parte di Roma dell'autostrada avrebbe potuto placare le ire dei libici ed evitare il ripetersi di episodi simili a quelli di Bengasi. La scelta di Berlusconi di acconsentire alla richiesta di Gheddafi ha irritato l'Associazione rimpatriati dalla Libia, che raccoglie i cittadini italiani che negli anni '70 vennero espulsi dal Paese ed ebbero i loro beni confiscati: «Registro che Berlusconi si è piegato al ricatto di Gheddafi », ha detto la Presidentessa Giovanna Ortu. «Saranno tutti i figli dell'Italia di oggi a dover pagare», ha poi aggiunto. E i costi non sono un argomento indifferente: Berlusconi li ha definiti «elevatissimi» e per questo ha voluto specificare la i lavori dureranno anni, ma che nel frattempo bisognerà «chiedere in cambio a Gheddafi di avere spazio per le nostre esportazioni e le nostre imprese». Anche per motivi economici la questione dell'autostrada è sempre rimasta in sospeso sul tavolo delle trattative fra i governi italiani che si sono succeduti negli ultimi anni e quello libico. In materia diversi presidenti del Consiglio italiani hanno negli anni preso impegni più o meno formali, ma nessuno era mai arrivato a una promessa chiara come quella fatta ieri da Berlusconi.

 

 

 

 

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