«I libici odiano l'Italia»

Del 2 marzo 2006 da La Gazzetta del Mezzogiorno

Così il leader libico Muahhar Gheddafi, parlando a Sirte a un raduno di responsabili governativi e suoi sostenitori. Secondo lui, due settimane fa, quando diedero l'assalto al consolato italiano a Bengasi i manifestanti libici tentarono di uccidere il console italiano e la sua famiglia, non per le vignette mostrate in Tv dall'allora ministro Roberto Calderoli, bensì per soldi. «I libici - ha spiegato - cercano qualsiasi occasione per sfogare la loro rabbia contro l'Italia dal 1911, quando l'Italia occupò la Libia». E «la ragione di ciò è che l'Italia ha mancato di risarcire i libici per le loro sofferenze» SIRTE (LIBIA) - I manifestanti libici tentarono di uccidere il console italiano e i suoi familiari quando, due settimane fa, diedero l'assalto al consolato italiano a Bengasi. Lo ha detto stasera il leader libico Muahhar Gheddafi. Gheddafi ha inoltre avvertito che non sono da escludere ulteriori attacchi se il governo italiano si rifiuterà di risarcire la Libia per quello che l'Italia fece durante il periodo coloniale, quando - ha detto - furono uccisi migliaia di libici. «I contestatori erano determinati a uccidere il console e la sua famiglia quando attaccarono il consolato italiano a Bengasi. Questi contestatori non presero di mira la Danimarca perchè non hanno nessuna idea della Danimarca», ha detto Gheddafi, parlando a Sirte a un raduno di responsabili governativi e suoi sostenitori. «I libici odiano l’Italia, non la Danimarca. I libici cercano qualsiasi occasione per sfogare la loro rabbia contro l’ Italia dal 1911, quando l’Italia occupò la Libia», ha aggiunto il leader libico. «La ragione di ciò è che l’Italia ha mancato di risarcire i libici per le loro sofferenze», ha spiegato. La polizia anti-sommossa libica ha ucciso almeno 11 persone e ne ha ferite oltre 60 per impedire ai dimostranti di dare l’ assalto alla sede diplomatica italiana, il 17 febbraio scorso. E’ la prima volta che la Libia mette in relazione la manifestazione di Bengasi con il dominio coloniale italiano in Libia.

 

 

 

Galleria Immagini
Decennale AIRIL

Contatti

Sede Legale

Via Sistina, 121 - 00187 - Roma
(c/o DayOffice)

tel: 06-47818521 - fax: 06-47818444
email: presidenza@airil.it