I timori italiani Il Viminale: «Non possiamo escludere autonome iniziative contro il nostro Paese»

Del 23 febbraio 2006 da La Provincia di Como

ROMA - Non si possono escludere «autonome iniziative di rivalsa», anche individuali, ma per ora non si registrano «ripercussioni degne di nota», dopo i duri scontri di Bengasi. Ad assicurarlo a senatori e deputati è il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, che torna a ripetere con forza la necessità del dialogo con l'Islam moderato, «unica strada percorribile», e definisce la Libia «un paese amico», con il quale prosegue una proficua collaborazione. «Nel nostro paese -ha detto Pisanu- non si registrano ripercussioni degne di nota, ad eccezione di un limitato volantinaggio, subito represso, che invitava a boicottare i produttori italiani, danesi, norvegesi, spagnoli e tedeschi». Ma ha aggiunto: naturalmente, «no possiamo escludere l'ipotesi di autonome iniziative di rivalsa, anche individuali, sia contro i simboli e le istituzioni degli stati accusati di oltraggio all'Islam, sia contro l'Italia che, nell'ottica Jihadista, rappresenta il cuore dell'occidente crociato, alleato con gli stati uniti. Il potenziamento delle misure di sicurezza è scattato subito, la sera stessa dell'attacco al consolato italiano: sono stati immediatamente potenziati i controlli davanti a tutte le sedi diplomatiche nei paesi considerati a rischio, nelle sedi istituzionali italiane ed è stata alzata l'attenzione anche per i nostri contingenti militari, mentre la Farnesina ha sconsigliato viaggi in Cirenaica. Sabato mattina, invece, è arrivata a tutti i questori e prefetti una circolare «specifica», che invitava ai controlli delle sedi dei partiti e ad una particolare attenzione alle manifestazioni a carattere politico. Secondo Pisanu comunque non ci sono problemi nei rapporti con la Libia. Che la Libia sia un «paese amico», secondo Pisanu lo dimostrano poi gli ottimi rapporti di collaborazione sul fronte della lotta all'immigrazione clandestina: «nell'ultimo anno 44mila clandestini sono stati bloccati prima della partenza per l'Italia; 45 organizzazioni criminali sono state sgominate nel paese e oltre 5.500 persone arrestate per reati connessi all'immigrazione clandestina».

 

 

 

 

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