L'analisi: Eni, scenario promettente, ma servono investimenti

Del 7 ottobre 2004 da Il Velino

Con quasi 75 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato, la societa' petrolifera italiana e' da tempo nel Gotha delle major mondiali e negli ultimi cinque anni la corsa allo sviluppo dimensionale e' stata portata avanti senza sosta e proseguira' con la stessa intensita' secondo quanto indicato dalle linee strategiche del piano 2004-2007. Le prossime sfide indicano infatti target ancora piu' ambiziosi rispetto al passato con una decisa concentrazione nella produzione ed esplorazione nell'Oil & Gas, core business del gruppo, dove sara' indirizzato una quota superiore al 95 per cento del capitale investito. Tradotto in numeri, la produzione nel settore idrocarburi raggiungera' 1,9 milioni di barili di olio equivalente (boe) nel 2007 attraverso lo sfruttamento dei giacimenti esistenti e quindi escludendo il contributo di eventuali acquisizioni (a fine 2003 Eni aveva superato il target di 1,5 milioni di barili). Se da un lato quindi, per i conti delle societa' petrolifere l'attuale scenario macro e' decisamente positivo (con il prezzo del petrolio alle stelle), dall'altro occorre ricordare che una parte importante della loro redditivita' e' determinata dagli investimenti in nuovi pozzi. Eni sta infatti portando a casa i frutti degli investimenti effettuati negli anni passati, dal Kazakhastan alla Libia fino all'Africa occidentale. E lo dimostrano i risultati dei conti di meta' anno: utile netto pari a 3,42 miliardi in crescita del 10,8 per cento rispetto all'analogo periodo di un anno fa, a fronte di ricavi che, nel semestre, hanno raggiunto 28,2 miliardi (+ 8,9 per cento).

 

 

 

 

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