Libia, una diffida dalle imprese italiane

Del 8 luglio 2004 da L' Unità

Diffidato e messa in mora. E' toccato anche questo a Silvio Berlusconi colpito dall'Istanza dell'associazione italiana rapporti con la Libia [AIRIL] che riunisce 12 aziende. Un'atto che vale per tre. Perchè lo ha ricevuto come Presidente del Consiglio, gli sarà notificato come Ministro dell'Economia di cui ha l'interim. Ed è conseguente ad un impegno sottoscritto dal 2002 quando aveva l'interim del Ministero degli Esteri. Lui c'entra sempre. Si sono stufati di aspettare gli imprenditori italiani che hanno lavorato in Libia negli anni '80 e che attendono dal Governo di Tripoli di essere pagati ormai da anni. I crediti ammontano a 642 milioni di euro. Si erano illusi di poter rientrare del dovuto quando hanno saputo che Silvio Berlusconi in presona era andato a Tripoli per chiudere la questione col Colonnello e siglare un accordo ribadito anche quest'anno in febbraio, durante un'altra missione questa volta nel deserto della Sirte.Il Governo si fa garante ? Non vale. I due si erano scambiati grandi strette di mano, segno di grande cordialità, come fanno i venditori di tappeti. Non vale. Hanno insistito sulla reciproca amicizia sotto gli occhi di dignitari e dromedari. Tutta scena. Hanno fatto grandi progetti di collaborazione con il Colonnello che chiedeva molto [almeno un' autostrada] ed il premier pronto a concedere un'ospedale ma anche molto di più in nome di possibili affari futuri. I soldi non sono arrivati. Berlusconi non ha fatto rispettare l'impegno. Ed è arrivata la diffida.

 

 

 

 

Galleria Immagini
Decennale AIRIL

Contatti

Sede Legale

Via Sistina, 121 - 00187 - Roma
(c/o DayOffice)

tel: 06-47818521 - fax: 06-47818444
email: presidenza@airil.it