Libia, condannati a morte 6 medici bulgari

Del 6 maggio 2004 da Corriere della Sera

TRIPOLI - La Libia è tornata nel consesso della nazioni . Ma la sentenza di un tribunale minaccia di riportare indietro l' orologio del disgelo . Un tribunale libico ha infatti condannato sei cittadini bulgari, cinque infermieri e un medico , accusati di aver diffuso l' Aids tra i bambini ricoverati in un ospedale di Bengasi. Ai sei, riconosciuti colpevoli, è stata comminata la pena di morte mediante fucilazione. Lo ha detto la radio nazionale bulgara. Insieme ai sei bulgari è stato condannato anche un medico palestinese accusato anch'egli di aver diffuso l'Aids con sangue infetto tra 426 bimbi ricoverati a Bengasi, dei quali, a quanto è stato riportato, 43 morirono per aver contratto la malattia . Tutti erano stati incarcerati a Tripoli all'inizio del 1999 . La radio di Sofia, che ha interrotto le trasmissioni per dare la notizia delle condanne a morte ai connazionali, ha detto che i sette condannati faranno appello . IRREGOLARITA' - L'Unione Europea si è detta «scioccata» per la decisione di un tribunale libico di condannare a morte sei medici bulgari, accusati di avere infettato i propri pazienti con il virus dell'Hiv, ed ha espresso i propri « seri dubbi » sull'equità del processo . Il ministro degli Esteri e presidente di turno, Brian Cowen , ha avuto un colloquio con il capo della diplomazia libica Abdul Rahman Shalgan ; come ha spiegato il portavoce dell'Ue Diego de Ojeda, «si tratta di un episodio molto negativo , in particolare perché l'Ue ha riscontrato l'esistenza di gravi irregolarità nel corso del processo in termini dei diritti della difesa». GOVERNO - ll ministro degli Esteri libico avrebbe spiegato che il suo governo non è in grado di annnullare la sentenza dato che la magistratura costituisce un potere indipendente, ma che tuttavia la legge libica prevede la possibilità di un ricorso in appello automatico. Cowen avrebbe invitato Tripoli ad accelerare le pratiche per arrivare al secondo grado di giudizio . Il tribunale ha inflitto ai sei medici la pena di morte mediante fucilazione per avere infettato intenzionalmente oltre 400 bambini con il virus dell'Hiv, nell'ambito di un programma di ricerca per un vaccino dell'Aids. Le organizzazioni per i diritti umani hanno accusato la Libia di aver inventato la storia per nascondere le pratiche cliniche poco sicure negli ospedali e nelle cliniche .

 

 

 

 

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