Immigrati, Pisanu a Tripoli per una difficile intesa

Del 3 luglio 2003 da Corriere della Sera

ROMA - La visita a Tripoli programmata per oggi dal ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu si è profilata ieri come un viaggio più circospetto di quanto una settimana fa si sarebbe immaginato. Benché fosse stata presentata come occasione adatta alla firma di un importante accordo bilaterale sulla lotta all'immigrazione clandestina, al Viminale hanno ritenuto più conveniente non portare giornalisti sull'aereo del ministro. Con la stampa, l'ambasciata della Jamahiria a Roma ha sostenuto che non avrebbe avuto obiezioni a riceverli. Almeno il grosso delle richieste di visto, però, è rimasto senza risposta.
Al di là di quale Paese abbia preferito evitare un confronto incrociato sotto tutti i riflettori dell'informazione, la discrezione lascia pensare che la via dell'intesa tra Italia e Libia sia risultata meno facile di quanto sostenuto dal governo in un primo momento.
A Roma, le proposte originarie italiane di pattugliamenti congiunti delle frontiere marittime e terrestri libiche con l'eventuale impiego di due aerei, motovedette, jeep e elicotteri sono state discusse tra delegazioni di funzionari di entrambi i Paesi. Parallelamente, il ministero italiano del Beni culturali è andato avanti nella messa a punto dell'accordo-quadro che potrebbe per-mettere di far riavere a Tripoli la Venere di Cirene, statua del II secolo che Berlusconi intendeva regalare a Gheddafi il 28 ottobre scorso e che è bloccata da un ricorso al Tar.
Tra 1 libici a Roma, ieri, c'era il direttore generale per le Antichità, Kaddouri. Oggi o domani, salvo imprevisti, potrebbe firmare l'accordo con il direttore generale dei Beni archeologici, Giuseppe Proietti. Per "liberare" la statua che venne portata in Italia all'inizio dell'epoca coloniale, imballata da un anno, la formula scelta è quella del "prestito di a lungo termine". Una cessione (in teoria) temporanea.
Giovedì scorso, l'annuncio dell'invio di "soldati" italiani nei porti libici, dato da Berlusccni, è stato accolto a Tripoli con diffidenza. Alla rettifica di Palazzi Chigi, sono seguiti vari gesti difensivi. Ieri, quello del sottosegretario Alfredo Mantovano: "L'assenza di sbarchi da oltre dieci giorni a Lampedusa è un segnale positivo per una collaborazione con la Libia".

 

 

 

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