Il Ministro a Porto Rotondo

di Giorgio Greco

Del 30 giugno 2003 da Il Mattino

Un'azione diplomatica partita da lontano (condotta ai massimi livelli e con grande riservatezza per non comprometterne gli esiti) e una convergenza di vedute sul rischio che i flussi migratori dal centro Africa possano avere effetti devastanti se non vengono frenati. Sono le direttrici lungo le quali si è sviluppata l'azione del governo che porterà dopodomani alla firma a Tripoli di un accordo di collaborazione tra Italia e Libia per un'azione di prevenzione del fenomeno. Come ha spiegato il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu si tratterà di un'operazione di pattugliamento delle frontiere da parte delle forze di Polizia dei due Paesi che agiranno in stretto raccordo e nel massimo rispetto della sovranità della Libia. E i dettagli sono stati definiti stamane dallo stesso Pisanu nel corso di un incontro col presidente del Consiglio a villa Certosa. Sui particolari (si parla, tra l'altro, di una richiesta di ausili tecnici, come visori speciali per la sorveglianza notturna, da parte delle autorità libiche) Pisanu è stato molto riservato, anche perchè l'accordo dovrà tener conto - come ha sottolineato lo stesso ministro - dei limiti posti dall'embargo Ue. Uno "status" che l'Italia confida ("e il premier si sta battendo da tempo in questo senso", ha sottolineato il titolare del Viminale) possa comunque cessare in tempi brevi per consentire alla Libia di rientrare e collaborare in pieno - su questo e altri temi cruciali, come il terrorismo - con la comunità internazionale. L'accordo di dopodomani con la Libia rappresenta - come hanno osservato fonti del Viminale - una prima chiara risposta politica a un problema difficile e delicato come quello dell'immigrazione clandestina. Intanto l'annuncio del prossimo accordo con la Libia si è aggiunto alla "perfetta identità di vedute" sui temi principali della sicurezza (immigrazione clandestina, lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata) che si è registrata nel vertice bilaterale italo-francese tra Pisanu e il suo omologo Nicolas Sarkozy. Proprio il ministro dell' Interno di Parigi ha rimarcato, nella conferenza stampa congiunta con Pisanu, il pieno sostegno all'azione dell' Italia , annunciando anche di aver chiesto che durante il semestre di presidenza dell' Ue si rafforzino alcune azione di deterrenza contro l' immigrazione clandestina e il terrorismo (dall' inserimento dei dati biometrici sui visti all' obbligo di vistare il passaporto per gli extracomuntiari che entrano nell' area di Schengen). Tutti elementi che si inquadrano in quelle azioni concrete che, in qualche modo, servono a testimoniare della volontà di "operare coi fatti" per frenare il fenomeno di ingressi illegali in Europa e le risorgenti minacce eversive.

 

 

 

 

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