Gheddafi ci ricatta con i clandestini per non pagare i debiti

di Ruggiero Capone

Del 28 giugno 2003 da L' Opinione

Posto che i clandestini sono in bolletta, chi è il generoso elargitore di viaggi premio (circa 2500 euro per clandestino trasportato)? A quanto pare è il Governo libico che, per evitare di dover rimborsare decenni di mancati pagamenti ad aziende e governo italiano, tenta il braccio di ferro sullo "stop and go" al fenomeno immigrazione clandestina. Va detto che l'accordo di Tripoli del 28 ottobre scorso, fra Presidente del Consiglio Berlusconi ed omologo libico Shameek, non è stato rispettato, e certi dirigenti della Farnesina dichiarano "idilliaci i rapporti bilaterali tra i due Paesi". La questione dei crediti che le imprese italiane vantano nei confronti della Libia non è stata ancora risolta: riguarda circa 120 aziende per un totale di oltre 832 milioni di Euro, oltre la rivalutazione monetaria e gli interessi. Così Gheddafi non rispetta gli accordi sui crediti e spedisce sulle coste italiane i clandestini. L'accordo prevedeva il pagamento dei debiti da parte libica, entro il 31 marzo scorso (cosa non più avvenuta e senza alcuna rimostranza da parte italiana). Di elaborare la questione erano incaricate la Società Mista Italo-Libica che, in coordinamento con la Banca Arabo-Italiana (UBAE), doveva calcolare tassi d'interesse, il cambio e le altre questioni finanziarie (come dai contratti stipulati tra le imprese dei due Paesi): in base a tale rapporto, entro il 31 marzo 2003, la "Grande Giamahiria" libica avrebbe provveduto a saldare i debiti. La cosa non è avvenuta, di contro sono aumentati gli sbarchi. Nel rapporto dell'ALI figurano le somme a favore delle imprese creditrici italiane depositate presso le banche libiche, sia da privati che da Compagnie governative, ammontanti ad oltre 25 milioni di dollari: neanche per queste la Libia ha dato il nulla osta per il trasferimento. I clandestini sono persone strumentalizzate da Gheddafi, e perché il dittatore libico da ben 33 anni ricatta l'italia per non pagare i debiti. Ma i nostri Ministri, o meglio i loro consiglieri diplomatici, sono di memoria corta. Qualche anno fa Gheddafi fece un tour di tutti i Paesi africani, regalando centinaia di milioni di dollari ed invitando gli africani a trasferirsi in Libia, dove avrebbero trovato lavoro e benessere. Aprì le frontiere indiscriminatamente a tutti, e si fece volutamente invadere da milioni di persone, alle quali era stato assicurato di essere trattati alla pari dei cittadini libici. I ben pensanti dissero che Gheddafi era spinto dalla speranza di diventare il leader dell'Unione Africana, cosa che non gli era riuscita con l'unione magrebina. Di fatto il leader libico stava preparando le ondate migratorie di ricatto. I milioni d'immigrati hanno creato delle situazioni insostenibili in Libia, ed il Colonnello, con l'astuzia che lo contraddistingue, ha colto dopo il non rispetto libico degli accordi di Tripoli il momento giusto per spedirli in Italia. Già l'anno scorso (Padania del 19 settembre) colse l'occasione per minacciare l'Italia di farla invadere da milioni di persone, se avessimo continuato a chiedere i soldi dovuti alle imprese italiane e se non avessimo pagato i danni di guerra e del colonialismo. Insomma Gheddafi non solo non paga i debiti ma chiede anche altri soldi. Così qualsiasi accordo bilaterale con la Libia sul traffico di clandestini fa la stessa fine degli altri accordi bilaterali. La dipendenza energetica dalla Libya fa parte della strategia ENI, basata esclusivamente sugli investimenti libici in Italia: favoriti dai nostri politici e riportati con grande risalto da tutte le "importanti" testate. Non meravigliamoci che Gheddafi non paghi da anni l'uso del ponte telefonico italiano (ex Sip oggi Telecom), infatti appena gli si presenta la bolletta lui se ne esce con i danni di guerra. E poi, da quando il leader libico è presidente della commissione diritti umani dell'Onu, purtroppo, ha la legittimazione per invaderci di clandestini. E la Telecom, pressata dalla vigliaccheria politica, non gli taglia nemmeno il telefono.

 

 

 

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