Gheddafi e i clandestinii

Del 22 ottobre 2003 da L' Opinione

I naufraghi delle carrette provenienti soprattutto dal golfo della Sirte, zeppe di uomini, donne e bambini con le loro infinite speranze ma anche votati a una tragica morte in agguato dopo poche miglia di navigazione, hanno suscitato molta emozione ma poche riflessioni. Ne buttiamo lì una. Fino a non molto tempo fa Gheddafi, tutt'altro che pentito e pieno di buoni proponimenti che ama dispensare oggi, era ancora il Franti del Mediterraneo sempre pronto a minacciare e soddisfatto solo quando poteva lanciar sassi, o pardon bombe. Un giorno, stufo di dover subire l'embargo che per via dei suoi continui dispetti si era ampiamente meritato, ebbe ad ammonire proprio l'Italia (citiamo a memoria): "Premono contro i confini della Libia milioni di africani decisi a raggiungere l'Europa con qualunque mezzo. Datevi da fare a togliermi l'embargo perché quando voglio questi disperati posso lanciarli come una bomba contro di voi". Sarà un'impressione ma la minaccia si è fatta concreta.

 

 

 

 

 

 

 

 

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