Lo hanno assicurato le autorità ad Adolfo Urso.
Crediti in Libia, soluzione vicina

di Giampiero Di Santo

Del 9 aprile 2003 da Italia Oggi

Si avvicina il alla soluzione la vicenda dei crediti non garantiti dalla SACE vantati dalle imprese italiane che hanno investito in Libia o intrattenuto rapporti commerciali con il Paese nordafricano. Una somma consistente, oltre 800 milioni di Euro tra il 1978 ed il 1990, senza tenere conto degli interessi e della rivalutazione monetaria che sarà restituita alle oltre 120 aziende creditrici (tra cui Alitalia, Pirelli, Impregiro, Aerospazio) non appena sarà pronto il meccanismo di restituzione messo a punto dal governo del Paese guidato da Muhammar Gheddafi. Ieri, nel corso della sua missione a Tripoli, il Vice-Ministro alle Attività Produttive con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso, ha ricevuto assicurazioni dal Primo Ministro libico Embarek Shamekh. “Abbiamo concordato un meccanismo specifico per cui, dopo l’approvazione del bilancio, daremo il via al più presto al pagamento dei debiti”, ha detto il premier. “Si tratta di un importante passo in avanti nelle relazione tra Italia e Libia”, ha dichiarato Urso. “Tutti gli esponenti di governo hanno sottolineato l’intenzione di superare le incomprensioni del passato e di guardare finalmente al futuro”. La Libia, in ogni caso, chiede all’Italia di concludere in tempi brevi un protocollo d’intesa per lo scambio di prodotti diretto tra i due Stati. Una richiesta che probabilmente sarà accolta, anche se sui tempi e sui modi Urso non si è sbilanciato. Il vice di Antonio Marzano ha aggiunto che la Libia vorrebbe l’appoggio italiano per concludere un accordo di liberoscambio con l’UE e che “in occasione del semestre italiano di presidenza dell’UE questo obiettivo sarà inserito in agenda”. Il Vice-Ministro delle Attività Produttive ha rilanciato l’idea di dare vita ad una Bers per il Mediterraneo, che utilizzerebbe i fondi stanziati dalla banca europea per gli investimenti destinati ai Paesi dell’area. “Ci sono 5 miliardi di Euro, di cui 1,5 già stanziati dalla BEI, per gli investimenti nei Paesi Meda” ha ricordato Urso. “Si potrebbe pensare di utilizzare questa linea di credito per creare un’istituzione specifica e permanente per lo sviluppo degli Stati mediterranei, sulla falsariga di quanto fatto nel passato con la nascita della Bers, che dal 1991 finanzia la ricostruzione e lo sviluppo”. Urso ha poi annunciato che è in corso la messa appunto di un accordo per la protezione degli investimenti italiani in Libia e si è augurato la rapida conclusione di un’intesa per evitare la doppia imposizione fiscale.

 

 

 

 

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