Libia, l'Onu cancella le sanzioni.
Accordo con Parigi, risarcimento per le vittime di Lockerbie

Del 13 settembre 2003 da La Repubblica

NEW YORK - Da oggi la Libia non è più uno "Stato canaglia". Potrà esportare il suo petrolio, acquistare armi, irrobustire le sue ambasciate, adeguare anche i collegamenti aerei con il resto del mondo. È pronta a pagare per gli attentati terroristici di fine anni ottanta, e la comunità internazionale l'ha riammessa a pieno titolo. Ieri le Nazioni Unite hanno cancellato le sanzioni imposte il 15 aprile 1992 e sospese solo nel 1999, dopo che Tripoli aveva consegnato alla giustizia olandese i due cittadini accusati per la strage di Lockerbie. In Consiglio di Sicurezza, tredici stati hanno votato a favore, Francia e Stati Uniti hanno preferito astenersi. Parigi ha ritirato la minaccia di porre il veto dopo aver concluso un accordo con Tripoli. Secondo quest'intesa, una fondazione libica - guidata da Saif Al-Islam, figlio del colonnello Gheddafi - pagherà le famiglie delle vittime del Dc-10 della compagnia francese Uta caduto nel deserto del Niger nel 1989.
Jean-Marc de la Sablière, ambasciatore francese, ha ammesso chiaramente che Parigi ha chiesto e ottenuto un risarcimento uguale a quello delle vittime di Lockerbie, e dopo un primo rifiuto, Tripoli ha accettato le condizioni. Verso le famiglie dei 270 morti del volo PanAm 103, esploso sui cieli della Scozia nel 1988, l'impegno libico corrisponde a 2,7 miliardi di dollari. Per quell'attentato, Tripoli ha ammesso il coinvolgimento dei propri servizi segreti e due persone sono state condannate, anche se alcune famiglie chiedono che vada avanti un'inchiesta indipendente.
Diversa è la posizione americana: Washington ha preferito astenersi, anche se cancellerà la Libia dalla lista dei paesi "sponsor del terrorismo". Secondo gli Stati Uniti, Tripoli non ha ancora fatto abbastanza per prendere le distanze dal terrorismo: "Non possiamo garantire che la Libia manterrà gli impegni", ha detto il vice-ambasciatore all'Onu James Cunningham, confermando che Washington manterrà comunque le sanzioni unilaterali.
Un accordo di massima, anche se da definire nei dettagli, è stato raggiunto anche con le autorità tedesche. La Germania ha votato per la fine delle sanzioni, ma aspetta un risarcimento per le vittime dell'attentato del 1986 che distrusse la discoteca LaBelle, a Berlino ovest. L'ambasciatore Gunter Pleuger ha chiesto a Tripoli di "raggiungere al più presto un accordo appropriato" anche con le famiglie delle tre vittime (una di nazionalità turca e due soldati americani) oltre che dei 231 feriti.
Nel Consiglio di Sicurezza c'erano anche i rappresentanti di Siria e Pakistan, che oltre a votare per la cancellazione dell'embargo hanno anche sottolineato le lunghe sofferenze patite dal popolo libico per le sanzioni imposte sul suo governo. Le misure varate dall'Onu undici anni fa prevedevano il divieto di ogni collaborazione e commercio legato a scopi militari, il blocco dei voli internazionali, la limitazione dell'export di petrolio, con la sola eccezione di necessità umanitarie.

 

 

 

 

Galleria Immagini
Decennale AIRIL

Contatti

Sede Legale

Via Sistina, 121 - 00187 - Roma
(c/o DayOffice)

tel: 06-47818521 - fax: 06-47818444
email: presidenza@airil.it