"Gli Usa volevano colpire me a bordo del Dc-9 di Ustica"

di Giovanni Maria Bellu

Del 2 settembre 2003 da La Repubblica

Roma - "Gli americani erano sicuri che io fossi a bordo di quell'aereo e per questo lo buttarono giù". È da anni che Muhammar Gheddafi attribuisce all'aviazione statunitense l'abbattimento del Dc-9 precipitato nel mare di Ustica la sera del 27 giugno del 1980. Ma mai aveva sostenuto che gli americani pensassero che proprio lui - all'epoca della tragedia il numero uno nella lista dei nemici dell'Occidente - fosse a bordo di un aereo civile italiano. Un lapsus ? Un modo malizioso di sottolineare che in quegli anni i rapporti tra Italia e Libia erano molto più stretti di quanto appariva ufficialmente ? Di certo la breve frase del leader libico - pronunciata quasi per inciso durante la solenne celebrazione del 34° anniversario della "rivoluzione verde" - riapre il capitolo più delicato e imbarazzante del caso Ustica. La senatrice Daria Bonfietti sostiene che il governo a questo punto deve immediatamente avviare un'azione diplomatica per costringere la Libia a dire una volta e per tutte la verità.
Se l'ipotesi di Gheddafi a bordo del Dc-9 appare inverosimile, quella che a causare la tragedia sia stato un incidente avvenuto durante un'azione di guerra è sostenuta da molti elementi. Nella sua monumentale sentenza-ordinanza, il giudice Rosario Priore dedica centinaia di pagine all'esame della vicenda del Mig libico che, secondo una sgangherata versione ufficiale, fu trovato il 18 luglio del 1980 sull'altopiano calabrese della Sila. In realtà, secondo il magistrato, il caccia libico era precipitato un bel po' di tempo prima. Proprio la sera del 27 giugno ? La certezza - grazie al sapiente depistagio messo in atto a suo tempo - non si avrà mai. Ma il sospetto è fortissimo. Nel 1989 l'agenzia libica Jana annunciò la costituzione di un "comitato supremo d'inchiesta" sulla strage di Ustica. "Tale decisione - diceva il comunicato ufficiale - è stata presa dopo che si è intuito che si è trattato di un brutale crimine commesso dagli Usa che hanno lanciato un missile contro l'aereo civile italiano, scambiato per un aereo libico, a bordo del quale viaggiava il leader della rivoluzione". È la sintesi più chiara della tesi che lo stesso Gheddafi ha sempre sostenuto e che l'altro ieri, con quella frase ambigua, ha rilanciato: gli americani avevano saputo che il loro principale nemico internazionale, diretto verso un paese dell'Est, avrebbe solcato il cielo del fragile alleato italiano. Quale migliore occasione per levarlo di mezzo ? Ma quella sera qualcosa non funziona. Qualcuno (gli stessi Servizi italiani ?) viene a sapere del progetto e informa Tripoli. L'aereo con Gheddafi fa dietro front. Sulla stessa rotta compare il Dc-9 per Palermo, che è partito con due ore di ritardo dall'aeroporto di Bologna. C'è un contatto, uno scontro. L'aereo civile precipita. Istantaneamente scatta un colossale depistaggio. Si tratta di scegliere tra il nascondere le vere cause della morte di ottantuno persone e rischiare di trasformare il Mediterraneo in una zona di guerra. Non ci sono alternative. Ha scritto il giudice Priore nella sua sentenza-ordinanza: "S'è compiuta una sistematica distruzione delle prove, in esecuzione di un preciso progetto che doveva impedire ogni ricostruzione dei fatti". È ancora in corso a Roma (riprenderà nelle prossime settimane) il processo contro quattro ex generali della nostra Aeronautica militare accusati di alto tradimento.
I familiari delle vittime anche ieri, per l'ennesima volta, hanno chiesto al governo italiano di cercare la verità. I tempi sono cambiati, e forse oggi possono aprirsi porte che fino a qualche anno fa sembravano destinate a restare chiuse in eterno. Si domandano, i parenti degli ottantuno morti, perché mai l'Italia abbia potuto svolgere per tre anni un'intensa azione diplomatica per il caso Lockerbie e ancora non abbia fatto nulla per il caso Ustica.
Si chiedono perchè mai l'intelligence statunitense abbia sistematicamente spiato tutte le istituzioni italiane che si occupavano della tragedia del Dc9 (è una scoperta di pochi mesi fa). E perché la versione libica non venga messa a confronto con quella americana.

 

 

 

 

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