Libia-Francia, scontro sui risarcimenti

Del 19 agosto 2003 da La Repubblica

New York - I 170 morti francesi dell'attentato al DC-10 UTA non valgono meno dei 270 del Boeing della PanAm: entrambi attribuite alla Libia, le due stragi potrebbero essere risarcite da Tripoli in modo molto diverso. Tripoli offre 2,7 miliardi di dollari per Lockerbie, mentre ha già pagato 35 milioni per l'aereo francese. A ciascuna delle famiglie delle vittime inglesi e americane spetterebbero 10 milioni di dollari, mentre per ogni vittima francese sono già stati pagati solo 33.000 dollari. Parigi non ci sta, e in queste ore tratta con Tripoli, minacciando di bloccare l'accordo già raggiunto fra Libia, Usa e Gran Bretagna. La diplomazia francese finora non ha mai pronunciato la parola "veto", ma nel caso estremo potrebbe bloccare all'Onu la risoluzione presentata ieri dagli inglesi che darebbe via libera alla fine delle sanzioni contro Tripoli. Parigi vuole che venga pagata una uguale soma per le vittime della strage del volo 772 della compagnia UTA, esploso sui cieli del Niger nel 1989. Ieri in una telefonata con Romano Prodi, il colonnello Muhammar Gheddafi ha confermato la sua "volontà di chiudere" il caso Lockerbie e di rispettare "le condizioni stabilite all'Onu" affinché la Libia possa "ritrovare il suo posto nel cuore della comunità internazionale". Prodi ha chiesto al leader libico "di dimostrare tutta la necessaria flessibilità affinché il risultato, che ora sembra vicino, possa essere effettivamente raggiunto". "Il colonnello Gheddafi ha chiamato il presidente la scorsa notte", ha detto il portavoce Ue, Michael Mann, aggiungendo che nel corso della conversazione il leader libico "ha riaffermato la volontà sua e del suo popolo di chiudere questo doloroso capitolo". "Gheddafi nel colloquio ha confermato la determinazione a rispettare le condizioni stabilite dalle Nazioni Unite in modo che le sanzioni possono essere rimosse", ha ancora sottolineato Mann. Da parte sua - ha proseguito - Prodi "ha accolto con favore definitivamente di Gheddafi a chiudere definitivamente e rapidamente i negoziati". Il capo dell'esecutivo Ue - ha aggiunto il portavoce - "ha inoltre preso atto della volontà della Libia di formalizzare e normalizzare le sue relazioni con l'Ue".

 

 

 

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