La Libia finalmente pagherà

di Dimitri Buffa

Del 7 novembre 2002 da La Padania

«Ci sentiamo onorati di essere rappresentati da uomini che nelle loro funzioni hanno dimostrato i veri sentimenti degli italiani». Lo dice Leone Massa, presidente dell’Airil (Associazione Italiana per i Rapporti Italo-Libici) in un’intervista a la Padania. Dopo gli incontri del 28 ottobre a Tripoli tra il presidente Berlusconi ed il leader della Rivoluzione Muhammar Gheddafi sembra infatti avviata finalmente a positiva risoluzione la decennale querelle sui crediti delle aziende italiane non coperte dalla Sace nei confronti di enti pubblici e privati della Jamahiria.

Cosa ne pensa dei risultati raggiunti dall’incontro di Tripoli tra Berlusconi e Gheddafi ?

«In generale credo, a mio avviso, che sia veramente l’inizio di un modo nuovo di far politica nei rapporti bilaterali».

In che senso ?

«Berlusconi, a differenza di altri, ha agito da politico puro, cioè senza farsi condizionare dalle grandi lobby economiche ed industriali, difendendo non soltanto gli interessi ma anche la dignità di tutti gli italiani. Ha guardato al futuro dicendo “bisogna mettere una pietra sul passato” senza entrare nella ormai logora ed anacronistica diatriba su un passato che, letto asetticamente, ha avuto tanti aspetti positivi per i due Paesi ed alcuni da aborrire».

Esempio ?

«Andate a rileggere la storia dei due Paesi e lì troverete, sempre che leggerete con mente libera da pregiudizi e da condizionamenti, tali aspetti. A me sta bene quanto ha detto e fatto Berlusconi il 28 ottobre a Tripoli. Per cui dico: grazie Berlusconi! Il giudicare gli eventi storici spetta agli storici. Noi possiamo leggerli, confrontarli con documenti ufficiali presenti negli archivi, quando siamo assaliti da qualche dubbio, rileggerli e formarci una nostra opinione ma mai, per ragioni speculative, farne oggetto di scontro. Bisogna guardare avanti, certamente non dimenticando nulla del passato, sia buono sia cattivo, perché le esperienze devono pur servire a qualcosa. Le figure dei veri statisti si stagliano nella storia per la loro lungimiranza e non per aver affrontato e risolto il contingente, il più delle volte in maniera frettolosa ed a scopi esclusivamente propagandistici».
Sono stati risolti i vostri problemi, intendo quelli dei mancati pagamenti dei crediti che vantavate e di cui la Padania si è spesso occupata ?

«Credo proprio di sì perché, dopo tanti anni, sono stati indicati tempi certi ed indilazionabili per il pagamento dei crediti. Berlusconi ha ascoltato, con umiltà (a differenza di altri), il nostro consiglio ed ha voluto avere un colloquio privato con il leader Gheddafi, protrattosi per qualche ora, ed alla fine è stato redatto un protocollo d’intesa firmato dallo stesso Berlusconi e dal segretario generale del popolo della grande Jamahiria (primo ministro), ing. M’Barek Shamek, alla presenza del leader Gheddafi. A questo punto nessuno e per alcun motivo può tirarsi indietro senza perdere la faccia e l’onorabilità».
Oltre a Berlusconi chi vuole ringraziare ?

«Oltre a giornali come il vostro che hanno avuto il coraggio di infrangere il muro di gomma che circondava la nostra vicenda, mi permetta di aggiungere, anche se in ritardo di qualche giorno, tramite il vostro giornale un grazie al presidente Ciampi ed al vicepresidente Fini. Al primo perché solo all’assemblea dell’Airil tenutasi a Firenze il 1° novembre sono venuto a conoscenza dal pluridecorato al valor militare, ing. De Camillis, presente alla commemorazione ad El Alamein, che il presidente Ciampi, in quell’occasione, ha voluto ed a reso omaggio ai caduti libici del reggimento Ascari nel cimitero a quota 33; al secondo per averci sostenuto moralmente e fattivamente nella difesa dei diritti etici ed economici di tutti quegli operatori onesti che lavorano all’estero».

 

 

 

 

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